pub-2690111824134616 La testa nel pallone: febbraio 2017

martedì 28 febbraio 2017

"Non ho nessuna paura": Inzaghi carica i suoi in conferenza stampa!

Nella conferenza stampa Simone Inzaghi sposta la pressione sull'altra squadra della Capitale. La Lazio non è favorita, ma se la giocherà con tutte le proprie energie contro la 'più quotata' Roma. L'ex attaccante biancoceleste incita i suoi e ammette che l'unico modo per ben figurare è non sbagliare l'approccio alla partita. La squadra 'di casa' per questa semifinale d'andata non dovrà subire gol per non compromettere il ritorno, restando concentrata e migliorando il proprio gioco rispetto al match contro l'Udinese.

"Sappiamo cosa andremo ad affrontare: ho tantissimo rispetto per la Roma, per Spalletti e per il gran gioco che stanno mostrando. Non è però un caso se abbiamo 50 punti in campionato e ci troviamo in semifinale di Coppa Italia: la mia squadra mi dà sempre maggiore fiducia, quindi nessuna paura, giocheremo a testa alta. L'imperativo è non prendere gol: bisogna ragionare in 180 minuti. [...] Dovremo essere molto concentrati, lo chiederò ai miei giocatori: non possiamo sbagliare l'approccio mentale."
Arriva anche qualche critica del tecnico per la partita di domenica contro l'Udinese. La sua squadra non ha brillato ma ha prevalso grazie al rigore di Immobile.
"E' stata una partita giocata sotto tono, ma alla vigilia di un derby può capitare. Forse stavamo pensando già a domani, ma contava la vittoria e l'abbiamo ottenuta".
Inzaghi commentando la partita sottolinea come un maggiore apporto del pubblico avrebbe potuto facilitare l'approccio dei suoi. Nonostante l'eliminazione delle barriere non è previsto il tutto esaurito - anzi i tifosi laziali saranno ben pochi - ma la situazione sarà migliore rispetto al derby di campionato.
"Mi dispiace ma se penso alla mia prima partita con 10mila spettatori, nel derby di andata erano 40mila quindi vuol dire che un passo avanti è stato fatto. Ma sentiamo comunque i tifosi vicini a noi: cercheremo di fare una grande partita anche per loro".
Infine la chiusura finale parlando dei giocatori squalificati per l'incontro d'andata. Inzaghi dovrà rinunciare a degli uomini fondamentali nell'ossatura della Lazio, ma il rientro di Biglia e - forse - Marchetti migliorerà la situazione. Nessuna paura per il tecnico, speriamo che anche gli 11 che scenderanno in campo seguiranno il suo credo.
"Non ho nessuna paura, anche se la Roma ha una grandissima rosa, e un Nainggolan che sta facendo cose straordinarie. Siamo pronti a tutto:l'unica cosa che chiedo è un approccio mentale giusto."

"Con 10 Nainggolan vinci!": la conferenza di Spalletti

Luciano Spalletti durante la sua conferenza stampa parla ed elogia l'allenatore della Lazio, ma evidenza soprattutto i pregi della propria squadra e il peso della partita. Il tecnico giallorosso non si sofferma più di tanto sugli avversari e preferisce parlare del livello tecnico dei propri giocatori, ammettendo che la Roma è impegnata su più fronti rispetto agli avversari di domani sera...


"Io dico che ci sono due squadre forti che si affronteranno ad armi pari perché entrambe hanno portato avanti un discorso fatto di gioco, di vittorie, di componente squadra, di assieme, senza andare poi ad approfittare di niente ma solo la loro forza. Noi abbiamo degli obiettivi ugualmente importanti oltre quello che può essere questa partita qui e ci sono altre cause di quella che è la composizione di un lavoro, di una strategia, di un programma societario. Loro danno molto a questa e dipende come gestiranno la tensione di dare tutto in questa partita. Intanto siamo migliorati perché non ho visto video girare legati a guerre e armamenti per cui è segno che siamo migliorati. [...] Inzaghi è un ottimo allenatore. Ci ritroveremo davanti un avversario forte. La Lazio sa ricompattarsi bene sotto palla e le loro ripartenze sono piene di qualità."
Spalletti è soddisfatto per il livello raggiunto dalla Roma. Gli ultimi incontri hanno portato molta sicurezza alla squadra seconda in classifica in serie A, come dimostra l'eccellente prestazione a San Siro contro l'Inter.
"Questo è il livello di calcio che volevamo raggiungere. Sono tre partite - Inter domenica scorsa, Lazio e Napoli (ndr) - che stimolano moltissimo e non tolgono assolutamente niente. Questo è il nostro mondo, il livello di partite, il livello di calcio e di confronto che volevamo raggiungere e ora ci siamo dentro fino al collo, per cui è il nostro ambiente, è una cosa normale. E’ chiaro che da un punto di vista fisico ci saranno delle dispersioni e qualcuno in queste tre partite sarà cambiato, però sono convinto che poi la squadra si farà trovare pronta." 

L'allenatore ex Zenit chiede inoltre l'aiuto del pubblico: per vincere, la Roma avrà bisogno dei suoi tifosi, della spinta del pubblico e della Curva Sud piena. Non c'è alcun dubbio che la squadra riceverà il supporto adeguato e che combatterà con le unghie e con i denti, secondo Spalletti.
"Prima di tutto per quanto mi riguarda, per me conta solo l’ultimo derby ma anche per i giocatori. Conta questo, tutto quello che è avvenuto nei derby precedenti non conta niente. Se qualcuno vorrà vedere nella partita di domani una curva vuota, quella non sarà la nostra, perché quello è un luogo di riferimento di quella che è la passione dei nostri tantissimi sportivi. Quella, la Curva Sud, è casa nostra e quando si guarda a casa nostra la vedi sempre piena. Se mi immagino casa mia la vedo sempre piena.    Idealmente è così."
Un commento anche sull'incredibile sfortuna che ha colpito Alessandro Florenzi, di nuovo operato per la rottura del crociato.
"Il percorso di Florenzi sarà abbastanza lungo, anche se avendoci parlato proprio ora perché è venuto a salutarmi ha sempre questo sorriso stampato fin dal primo momento dell’infortunio, di questa cosa impossibile che gli è ricapitata, e questo è il miglior viatico per essere il prima possibile a disposizione."
La frecciatina alla Lazio non manca. La Roma è ancora in ballo in Europa League ed è l'unica anti Juve per la Serie A, mentre la Lazio sta rincorrendo il terzo posto e - secondo Spalletti - la testa degli avversari è rivolta solo a questo impegno.
Noi abbiamo altri obiettivi importanti, oltre a questo derby, per loro magari è diverso, puntano tutto su questo, vediamo come la gestiranno. E vediamo come la gestiremo noi: non so come ci arriveremo, ma so come possiamo uscirne. Perché sono certo di una cosa: la Roma è forte e matura”
Infine il tecnico si lascia andare a una battuta su Nainggolan. L'importanza e la forza del giocatore belga sono sotto gli occhi di tutti, tanto da dire che basterebbe 'clonarlo' per vincere le partite.
"Se prendi 10 calciatori come Nainggolan, puoi schierarli in campo anche senza ruoli.  E vinci." 

26ª DI SERIE A: ecco il pagellone!

In una giornata contraddistinta da molte polemiche arbitrali, continua il sogno europeo dell'Atalanta, mentre la Juve si conferma un rullo compressore tra le mura dello Stadium. Da sottolineare sia la grande prova della Roma, vittoriosa a San Siro sull'Inter, sia il momento certamente poco brillante del Napoli. Nella seconda metà della classifica per molte squadre il campionato ha poco altro da aggiungere (le vittorie di Chievo e Cagliari assicurano un ampio margine sulla zona calda), mentre in fondo la situazione resta drammatica.


VOTO 10 all'Atalanta dei miracoli!
Continua il sogno, anzi... il sogno sta addirittura migliorando! La squadra di Gasperini aveva dichiarato di credere ormai nell'Europa League, ma ormai la zona Champions è a soli 3 punti di distanza - considerando anche che i nerazzurri hanno vinto entrambi gli scontri diretti contro il Napoli. I bergamaschi sono autori di una prova fenomenale al San Paolo: ripartono in contropiede, amministrano il gioco, combattono su ogni pallone nonostante l'inferiorità numerica (che non si vede minimamente...) e portano a casa una vittoria più che meritata. Il voto più alto va al 'bomber' Caldara autore della doppietta e al maestro Gasperini, capace di organizzare la partita perfettamente. Di sicuro in questo fine settimana ha fatto una figura migliore l'Ata-Land rispetto al musical che ha deluso nella Notte degli Oscar...

VOTO 9 al Ninja e alla sua Roma matura!
Due bolidi (il secondo sfiora i cento chilometri orari) e due gol che chiudono la partita a San Siro. Palloni recuperati e grandi ripartenza innescate. Capacità di gestire palla nei momenti difficili. Ecco la prova di Radja Nainggolan di domenica sera. Il centrocampista belga si conferma uno dei più forti al mondo nel suo ruolo e guida i giallorossi alla vittoria. Un grande applauso va anche a Spalletti che ha dato finalmente carattere alla sua squadra, facendola diventare sempre più matura. L'unica anti-Juve della serie A è la Roma.


VOTO 8 alla Juve schiacciasassi!
Da 30 partite di fila, chi arriva allo Juventus Stadium torna a casa sconfitto. Piccole o grandi squadra, in serie A la legge casalinga dei bianconeri continua a mietere vittime. Questa volta è l'Empoli a farne le spese. I toscani - con Martusciello da 9 per come ha organizzato la prima parte di gara - provano a contenere l'attacco della Vecchia Signora, ma il potenziale offensivo della capolista ha la meglio sulla grinta degli ospiti. Una prova di grande orgoglio non può bastare e la Juve punta al record del Barcellona (39 vittorie casalinghe di fila in campionato, record assoluto tra i campionati maggiori). Contando che l'unico big match allo Stadium sarà quello con il Milan - con una dolorosa sconfitta all'andata da vendicare - l'impresa non sembra così impossibile...

VOTO 7 al Cagliari, alle sue 'compagne' e a Zamparini!
La squadra di Rastelli vince sul difficile campo del Crotone, rimontando lo svantaggio iniziale, raggiungendo la salvezza a fine febbraio. I sardi hanno un'ottima rosa e il risultato era prevedibile, ma in questo modo hanno allontanato le critiche che avevano accompagnato la prima parte del campionato. Così come si assicura una buona posizione il Chievo - vittorioso in casa contro il Pescara - e la Sampdoria - che recupera il Palermo all'ultimo minuto. Per loro la stagione non ha molto da aggiungere, lasciando molto tempo per programmare al meglio il prossimo anno. Lo stesso discorso vale per la Fiorentina, ma il potenziale dei viola era nettamente maggiore (vedi voto 2).
Per quanto riguarda l'ormai ex presidente del Palermo, ci sentiamo di dare un voto più che sufficiente. E' vero che gli ultimi anni sono stati difficili, tra acquisti sbagliati ed esoneri affrettati, ma non si può chiedere tanto di più a questa rosa. Forse era il caso di anticipare la vendita del club rosanero, per dare modo ai nuovi proprietari stranieri di mettere mano al portafoglio e puntellare la squadra. Così non è stato, ma ricordiamo sempre che il 'mirabolante' Zamparini ha preso il Palermo dalla rovina, riportandolo in serie A e in Europa. E parte del merito va anche a lui per i Cavani, Dybala e Pastore scovati e rivenduti a peso d'oro.

VOTO 6 a Milan e Lazio, vincenti tra le polemiche!
Gli arbitri disastrosi hanno condizionato enormemente le gare contro Sassuolo e Udinese rispettivamente, ma i rossoneri e i biancocelesti sono riusciti ad imporsi (entrambe le partite finite 1-0 con reti dal dischetto) e guadagnare punti preziosi per l'Europa. Il Milan vince a Reggio Emilia, con il tiro dal dischetto - con doppio tocco irregolare incredibilmente non visto - di Bacca e si porta a una sola lunghezza dall'Inter. La Lazio invece prosegue la sua corsa insieme all'Atalanta, avvicinandosi al terzo posto del Napoli, a dimostrazioni delle ottime capacità da tecnico di Inzaghi - messe in dubbio in estate da Lotito, che gli preferiva il 'Loco' Bielsa. L'Udinese all'Olimpico ci prova in contropiede ma non sfonda mai in una partita con ben poche emozioni. Il Sassuolo al Mapei Stadium non riesce a trovare la rete su rigore con Berardi e ogni altro tentativo è stonato dal neo maggiorenne Donnarumma.


VOTO 5 alla prima di Mandorlini e alla reazione del Bologna!
Il Genoa doveva riscattare la pessima figura di Pescara, ma non riesce a battere il Bologna - anch'esso reduce da un pessimo periodo. L'ex tecnico dell'Hellas Verona, criticato dalla tifoseria genoana per un suo passato rifiuto, organizza bene il gioco della sua nuova squadra, ma la porta sembra stregata. Molte le occasioni per i liguri con Mirante che salva i suoi rimasti in 10 per l'affrettata espulsione di Torosidis. Il Bologna interrompe la serie di sconfitte con un pareggio che può dare morale, grazie alla splendida punizione di Viviani. Bellissimo anche il pareggio di Ntcham, entrato al posto del polemico Pandev (voto 0, se l'allenatore decide di farlo entrare lui deve farsi trovare pronto).

VOTO 4 allo schema di Pioli!
Dopo ottime partite e il ritrovato carattere dimostrato contro il Bologna, l'ex tecnico della Lazio osa troppo, commettendo gravissimi errori. La sconfitta di domenica sera nasce dalle sue scelte sugli esterni e sul modulo. I tre difensori centrali possono funzionare solo se guidati dall'esperto Miranda, perché D'Ambrosio non riesce a ricoprire quel ruolo. Il laterale si fa sorprendere dalla fissità di Dzeko e in fase offensiva non dà alcun supporto, forse perché più preoccupato dalle micidiali ripartenze di Salah. Anche Candreva e Perisic soffrono tantissimo nel fare gli esterni a tutta fascia: il croato non passa mai sulla coppia Rudiger - Bruno Peres, mentre l'ex laziale perde il duello contro Juan Jesus. Insomma, va bene sperimentare e rischiare, ma contro questa Roma non era proprio il caso!



VOTO 3 alla 'crisi' del Napoli!
Sappiamo che parlare di crisi per una squadra che ha espresso - secondo molti giornalisti - il miglior calcio d'Italia e che è ancora in piena in Champions e in Coppa Italia può sembrare avventato, ma gli uomini di Sarri meritano un voto così basso per la totale mancanza di carattere sabato contro l'Atalanta. Gasperini ha preparato perfettamente la partita e i nerazzurri hanno pressato per tutto l'incontro, ma il Napoli ha una rosa superiore e doveva assolutamente vincere al San Paolo. Invece l'eroe della serata è stato il giovane Caldara, che insieme a Toloi e Masiello ha annullato i tentativi degli azzurri. E' vero che la settimana decisiva arriva adesso - Juventus, Roma e Real Madrid in 8 giorni - ma partire con il piede giusto non sarebbe stato male, soprattutto se l'attacco resta a secco e Gabbiadini (voto 10 in Inghilterra) mette a segno 5 gol in 3 partite.


VOTO 2 alla Fiorentina rimontata!
2-0 a favore in casa. Basta questo per far venire gli incubi ai giocatori e al popolo viola. Giovedì l'eliminazione contro i tedeschi del Borussia Mönchengladbach (con un parziale di 3-0 complessivo a proprio favore fino al 40'), ieri contro il Torino. La Fiorentina passa in vantaggio, amministra il gioco e spreca qualche ripartenza... e poi ecco la rimonta. In Europa League, tra andata e ritorno, i viola hanno meritato l'eliminazione, ma dopo il primo tempo del match di ieri sera al Franchi si poteva immaginare tutto tranne che la doppietta del Gallo a riportare il punteggio in parità. Sousa deve lavorare molto, la società deve pensare alla prossima stagione e decidere se alzare l'asticella o accontentarsi. Una nota a parte merita Belotti e il 'cuore granata' (voto 9 per il secondo tempo). L'attaccante raggiunge la vetta dei capocannonieri della Serie A lanciando la sfida a Dzeko e Higuain. Può davvero battere i due centravanti e emulare Immobile?

VOTO 1 alla lotta retrocessione peggiore di sempre!
L'Empoli perde contro la Juve, il Genoa non supera il Bologna e cosa fanno le ultime tre? Era una ghiotta occasione per le squadre fanalino di coda della classifica, ma nessuna delle tre riesce a sfruttarla! Il Palermo sfiora la vittoria ma viene raggiunto sul più bello da Quagliarella, andando a meno 7 dai toscani di Martusciello. Il Crotone si illude con Stoian e viene rimontato dal Cagliari, perdendo così l'opportunità di dare una gioia ai propri tifosi. Il Pescara inizia malissimo il match con il Chievo e lo finisce ancora peggio, dando l'impressione che l'effetto Zeman di settimana scorsa fosse solo un'illusione. Nessuna delle tre squadre a rischio sembra capace di recuperare i punti e la quota salvezza resta bassissima.


VOTO 0 agli arbitri di domenica!
Calvarese non vede il doppio tocco irregolare di Bacca, non fischia due rigori al Sassuolo (su Politano e Berardi), ne regala uno a Bertolacci e decide di ammonire su tutti i contrasti nei primi 45 minuti. Pairetto - ma soprattutto il giudice di porta Sala - assegna un rigore alla Lazio per un fallo di mano di difficile interpretazione anche con il replay e il fermoimmagine. Rocchi condiziona il match Genoa - Bologna con l'espulsione diretta di Torosidis sullo 0 - 1. In serata Tagliavento non vede il netto calcio di Strootman su Eder in aera giallorossa e restano dubbi sulla spinta - leggera, ma non ininfluente - di Nainggolan su Gagliardini. Una giornata da dimenticare in poche parole, con decisioni discutibili e segnalazioni addirittura peggiori. La VAR - che finora ha palesato problemi di applicazione e di tempistica da risolvere - sembra proprio necessaria!

La Fiorentina ancora rimontata: il Gallo fa 2-2 al Franchi!

Una partita in cui entrambe le squadre devo riscattare un periodo negativo finisce spesso in pareggio. L'avevamo anticipato sabato ed ecco il pareggio sul campo della Fiorentina. Molte emozioni in una gara davvero piacevole per i tifosi neutrali, un po' meno per il popolo viola che ripiomba nell'incubo delle rimonte. Dopo il Borussia Mönchengladbach è il turno del Torino a rovinare le aspirazioni della squadra di casa, il cui campionato non ha molto altro da dire - soprattutto dopo la vittoria del Milan a Reggio Emilia. I giocatori di Sousa (criticato ancora, insieme ai Della Valle) non riescono a gestire nuovamente il doppio vantaggio e il 2-0 è diventando un incubo. Una prova di carattere - da "cuore granata" - per Mihajlovic e i suoi ragazzi, guidati dal solito Belotti.



LA CRONACA

Una partita ricca di emozioni che si accende pochi istanti dopo il fischio d'inizio, nonostante i fischi e i cori del pubblico di casa. All'8° minuto gol di Saponara: tiro di Chiesa respinto, ci riprova Borja Valero, respinge Hart e infine arriva il trequartista ex Empoli che batte il portiere granata portando in vantaggio i suoi. Partono dunque al meglio i toscani che gesticono bene la palla, i granata sembravano spenti nei primi minuti di gioco costringendo Hart a fare grandi parate: prima su Kalinic, poi su Tello che si trova a tu per tu con il portiere ex Manchester City. La viola ci prova in ogni modo e arriva il doppio vantaggio su palla inattiva. Corner di Borja Valero, Barreca perde il croato, che tutto solo stacca e batte Hart. I viola gestiscono la partita con tranquillità fino alla fine della prima metà di gara.
Nel secondo tempo la musica non cambia: la Fiorentina attacca e il Toro subisce. Saponara ha la prima occasione di questa seconda metà di gara: Chiesa lo serve e lui incrocia, la palla esce di un soffio. La prima vera opportunità il Torino ce l'ha al 61'. Rigore per i granata: fallo di Salcedo su Boyè. Belotti va sul dischetto ma clamorosamente prende la traversa. Sono 5 i rigori sbagliati dai granata in questa stagione, di cui 3 errori dell'attaccante della Nazionale.
Passano solo 4 minuti e il Gallo si fa perdonare. Mischia in area, Moretti fa da sponda per il centravanti che la mette dentro a due metri dalla porta. La Fiorentina subisce il colpo: in soli 5 minuti due occasioni per il Toro. All'85' sempre lui - il Gallo Belotti - trova la rete del pareggio. Sale a quota 19  in campionato eguagliando Higuain e Dzeko. Sicuramente una grande stagione dell'attaccante classe '93, a conferma degli ultimi 5 mesi dello scorso campionato.
La partita finisce con un episodio dubbio in area della Fiorentina: Chiesa trattenuto da Lukic ma Giacomelli non fischia. Il Torino in affanno per 60 minuti riesce a recuperarla, la Fiorentina aveva in mano la partita e l'incubo dell'Europa League  sembra essere diventato un'abitudine.


IL MIGLIORE
Indubbiamente Belotti. E' lui l'emblema del carattere ritrovato dei granata, il "cuore Toro" fatto attaccante. Sbaglia l'ennesimo rigore, ma si fa perdonare subito con la doppietta che riporta il match in parità. E' il più pericoloso tra gli ospiti e non si risparmia mai, pressando la difesa avversaria e dando un grande contributo alla manovra. L'attacco della Nazionale sarà in ottime mani per parecchi anni con questo Gallo formato super.


IL PEGGIORE
Nella Fiorentina i difensori si fanno sorprendere nel secondo tempo e permettono al Torino di recuperare, mentre nella prima parte di gara è il pacchetto arretrato di Mihajlovic a deludere (è il solo Hart a tenere a galla gli ospiti). Però se una squadra subisce due rimonte clamorose nel giro di pochi giorni, il problema è nella testa dei giocatori e quindi stavolta il peggiore è Paulo Sousa. L'allenatore portoghese aveva sorpreso tutti lo scorso anno con un gioco offensivo efficace e grande equilibrio, ma in questa stagione le cose non sono più così perfette. Deve lavorare molto per ridare carattere alla sua squadra e impedire che si ripetano episodi del genere. Se la Fiorentina ha già finito il suo campionato il 27 febbraio, buona parte della colpa è sua...



IL TABELLINO
8' Saponara (F), 38' Kalinic (F); 65',85' Belotti (T)

Fiorentina (3-4-2-1): Tatarusanu; Sanchez (76' Tomovic), Rodriguez, Astori; Chiesa, Borja Valero, Badelj, Salcedo; Saponara (80' Cristoforo), Tello (88' Maxi Olivera); Kalinic.
All. Sousa

  • AMMONITI: Saponara.
  • ESPULSI:nessuno
Torino (4-3-3) Hart; Zappacosta, Ajeti (46' Rossettini), Moretti, Barreca; Benassi (58' Gustafson), Lukic, Baselli; Falque, Belotti, Boyè (Ljajic)
All. Mihajilovic
  • AMMONITI: Benassi, Lukic
  • ESPULSI: nessuno
NOTE: '62 Belotti sbaglia un rigore 

lunedì 27 febbraio 2017

"Triplete? Parliamo di cose serie...", la conferenza stampa di Allegri

Oggi alle 12 il tecnico bianconero Massimiliano Allegri, ha svolto la sua conferenza stampa in vista della semifinale di Tim Cup contro il Napoli. La squadra partenopea ha invece mantenuto il silenzio stampa, che prosegue dopo le parole del presidente De Laurentis nel post gara al Bernabeu


L'allenatore della Juventus ha chiuso subito il discorso sul 'triplete' (liquidato con un eloquente "Parliamo di cose serie...") per mantenere la concentrazione dei suoi giocatori alta di partita in partita. La Coppa Italia è ovviamente un obiettivo per la Vecchia Signora, come lo è stato negli ultimi anni. La Champions resta il sogno stagionale, ma pur senza troppe parole i bianconeri vogliono vincere tutto il possibile! Tornando alle parole del tecnico livornese, si è parlato dell'ottimo ruolino di marcia della Roma.
"Noi dobbiamo fare ancora un tot di vittorie per vincere, c'è da dire che la Roma è diventata una squadra seria e tosta. Noi però non dobbiamo sperare che le altre perdano, sono loro a inseguire."
Commenta poi la squadra partenopea, soffermandosi sull'importanza di avere un buon approccio alla gara.
"Affrontiamo una squadra arrabbiata dopo la sconfitta di sabato. Non si cancella quanto fattodi buono dal Napoli in questo tre giorni, giocando in casa sarà fondamentale non prendere gol. [...] È difficile sbloccare le partite nel primo tempo sempre, nell'arco di un campionato non può succedere con regolarità. Nell'ultimo periodo lo avevamo fatto regolarmente, però quando c'è stato da sbloccarla nella ripresa con Empoli e Crotone la squadra ha risposto bene."
Allegri ha poi trascorso buona parte della conferenza parlando della formazione e della squadra. L'allenatore ha risposto a domande su vari suoi giocatori, sottolineando l'importanza di avere Higuain in campo - per permettergli di mantenere l'eccellente condizione - e sulle scelte, anche perché l'ampia rosa bianconera permette di cambiare senza perdere troppa qualità.
"Avere una rosa così importante mi aiuta a gestire le forze, se faccio giocare sempre gli stessi siamo destinati a morire. Se inizio a programmare i cambi può succedere qualcosa e cambia tutto, bisogna valutare di partita in partita. Domani c'è il Napoli, valuterò i vivi e i morti. I morti non giocheranno la partita dopo, i vivi saranno a disposizione. Sicuramente riposerà Rugani, devo scegliere chi far giocare tra Bonucci, Barzagli, Chiellini e Benatia""Pjanic ha riposato un mese, quindi ha riposato fin troppo. Khedira e Marchisio stanno bene, così come Lemina e Rincon, lo deciderò oggi. Sugli esterni giocheranno Lichtsteiner e Asamoah."
Su Higuain:
"È un giocatore importante e sta facendo molto bene, speriamo che continui così senza pensare alla gestione."
Un ultimo appunto del tecnico per allontanare anche una sua possibile partenza a fine stagione. Dopo le già citate e allontanate ("Ho ancora un anno e mezzo di contratto") sirene inglesi, questa volta è la Spagna - da cui provengono voci sul Barcellona - a essere affrontata con ironia.
"A scuola facevo fatica anche a imparare l'italiano. Diciamo che ho imparato bene il torinese, che è la cosa più importante."

Inter-Roma 1-3: le pagelle!

Analizziamo le prestazioni degli uomini scesi in campo nel match più importante di questa ventiseiesima giornata. L'Inter subisce ed è disorganizzata, la Roma pressa e vince con merito. Vediamo i voti dei protagonisti!

INTER
S. Handanovic 6.5 - Come sempre ottima prova del portiere interista. Chiude bene nel primo tempo su Dzeko e Salah, ma non può nulla sui bolidi di un sontuoso Nainggolan.
J. Murillo 4.5 - Inadeguato in questa difesa, sente la mancanza di una guida come Miranda e si vede. Non riesce a chiudere sulle ripartenza giallorosse e sbaglia troppo in impostazione. Subisce troppo la fisicità di Dzeko.
G. Medel 5.5 - Nonostante la stazza ridotta, riesce a ostacolare il centravanti bosniaco e tiene a galla la difesa in un paio di occasioni. Macchia la sua prestazione con uno sciagurato intervento che causa il rigore dell'1-3 finale.
D. D'Ambrosio 5 - Colpevole in occasione del rigore che chiude la partita: non regge l'urto con Dzeko e si lascia superare. Sbaglia in più occasioni durante la partita e non dà supporto a Perisic.
R. Gagliardini 5.5 - La prestazione peggiore da quando è arrivato all'Inter. Ingenuo sul primo gol di Nainggolan, troppo leggero e fuori tempo sulla seconda rete del belga, anche se in questo caso il fallo poteva starci. Non regge il confronto con il centrocampista della Roma, ma si riscatta con la palla per Perisic che porta al gol di Icardi.


G. Kondogbia 5 - Malissimo il francese, come tutto il centrocampo nerazzurro. Scoordinato negli interventi, non sembra più il giocatore che mister Pioli aveva ritrovato dopo mesi difficili.
M. Brozovic 5.5 - La sua prova è lievemente migliore rispetto al collega ex Monaco. Il croato cerca di far gioco e si rende pericoloso a fine primo tempo, ma subisce la pressione giallorossa. (55' Eder 5.5 - Ci prova senza mai sfondare. Si procura un rigore che però Tagliavento non fischia, ma non basta per la sufficienza.)
A. Candreva 4.5 - Non a caso il peggiore insieme a Murillo. Non sfonda mai, sbaglia tutti i cross e non si rende mai pericoloso con i suoi tiri azzardati. Le sue sgroppate in fascia non incidono e il duello viene vinto dall'ex di turno Juan Jesus. Esce tra i fischi. (75' G. Barbosa 5.5 - Dopo il gol decisivo contro il Bologna, il brasiliano non riesce a ripetersi. Calcia bene un paio di corner senza mai incidere.)
Joao Mario 6 - Uno dei pochi a provarci. Il campione d'Europa con il Portogallo prova a dare ordine in un centrocampo troppo sofferente. Cerca di allargare il gioco sfruttando gli esterni, ma stasera la Roma domina in tutte le zone del campo. Nel finale esce, ma forse era meglio lasciarlo in campo. (80' Banega s.v. - Non è determinante in alcun modo.)
I. Perisic 6 - Ottimo assist per Icardi, il croato cerca di imporsi sulla fascia sinistra senza mai riuscirci davvero. La migliore giocata della serata arriva nel finale del secondo tempo quando mette a sedere Rudiger due volte, sul risultato già chiuso.
M. Icardi 6.5 - E' tornato e timbra subito il cartellino. Buona prova dell'attaccante argentino che anche stasera fa il suo dovere. Ottimo il velo per Brozovic, grande spaccata sul gol e complessivamente impegna la difesa giallorossa. Da solo contro tre però non può fare di meglio.
All. Stefano Pioli 5 - La sua Inter sbaglia completamente l'approccio alla gara. Troppo disordine e confusione in mezzo al campo, si sente la mancanza del leader difensivo Miranda. Deve ridar grinta alla sua squadra per riprendere la complicata rincorsa alla zona Champions.

ROMA
W. Szczesny 6.5 - Attento in uscita, non può nulla sul gol di Icardi. Ottimo intervento nel finale su Eder per mantenere il doppio vantaggio.
A. Rudiger 6 - Bravo a chiudere Perisic e a proporsi in fase di palleggio. In un paio di occasioni supporta egregiamente le ripartenze giallorosse, ma sbaglia tenendo in gioco il croato sul gol che riapre la partita. Mezzo voto in meno per il 'balletto' mentre protegge palla contro Eder.
K. Manolas 7 - Imperioso in difesa. Chiude tutti i buchi e sfiora il gol con un colpo di testa in posizione regolare, sfruttando la disattenzione difensiva nerazzurra. Forse andare all'Inter a luglio potrebbe essere un passo indietro nella sua carriera...
F. Fazio 7 - Tutti i palloni alti sono suoi. Tecnicamente non eccelle, ma dietro è una sicurezza.
B. Peres 6.5 - Una spina nel fianco per la difesa interista. Supporta le azioni offensive di Salah e Dzeko, chiudendo anche gli attacchi nerazzurri con un paio di ottime diagonali. Spalletti lo fa uscire nel finale per dare più protezione alla difesa. (89' Vermaelen s.v.)
K. Strootman 6.5 - Innesca l'azione che porta al vantaggio della Roma e recupera un'infinità di palloni. L'olandese è bravo ad impostare, ma viene graziato dall'arbitro quando calcia Eder in area di rigore.
D. De Rossi 6 - Viene ammonito nel primo tempo per un duro fallo su Gagliardini e soffre più del previsto. E' il meno lucido nel centrocampo della squadra ospite. (84' Paredes s.v.)

R. Nainggolan 8.5 - Una prestazione sontuosa del belga. Unisce la grinta e la voglia di vincere ogni contrasto alla tecnica che gli permette di realizzare due reti magnifiche. Sulla prima sfrutta l'indecisione di Gagliardini, ma ci mette molto del suo per piazzare la palla all'incrocio con uno splendido tiro a giro. Nel secondo tempo sposta con astuzia il centrocampista nerazzurro e insacca con un bolide dopo 60 metri palla al piede. Insomma, un giocatore ormai maturo e insostituibile.

Juan Jesus 6.5 - Bravissimo il brasiliano ex Inter nel chiudere Candreva. Spinge in contropiede ma è sempre attento nelle chiusure difensive. Sembra un altro giocatore rispetto a quello disastroso conosciuto dalle parti di Milano.
M. Salah 7 - E' sua la prima occasione della gara, ma non riesce a trafiggere Handanovic. E' sempre temibile quando riparte in velocità e il suo eccellente movimento a portare via l'uomo permette a Nainggolan di trovare la doppietta decisiva. (71' D. Perotti 7 - Grande impatto per l'esterno offensivo. Segna il suo settimo rigore su sette calciati in questo campionato, dimostrando la sua incredibile freddezza dal dischetto. Suo anche l'assist per Dzeko che però sbaglia con Handanovic fuori dai pali.)
E. Dzeko 7 - Un assist per Nainggolan, un buon tiro parato dal portiere interista e tanta fisicità. Il bosniaco conquista molti palloni e li smista bene sulle fasce. Più che sufficiente la sua prova.
All. Luciano Spalletti 7.5 - La sua Roma realizza la migliore prestazioni in trasferta di quest'anno. Questa squadra sta dimostrando un grande carattere e tiene il passo della Juve capolista. Ormai i giallorossi hanno capito come gestire i vari momenti della partita e si preparano al meglio per il derby di Coppa Italia di mercoledì.


domenica 26 febbraio 2017

La Roma tiene il passo della Juve e sbanca San Siro: 1-3 sull'Inter!

Il big match del 26 febbraio si presenta ricco di emozioni degna della notte degli Oscar. Non mancano le polemiche arbitrali che hanno accompagnato alcune partite del pomeriggio. L'inter reclama un rigore, la Roma ne ottiene uno a favore, ma a spuntarla sono i giallorossi che allungano in classifica e mantengono il ritmo della Juve. 


LA CRONACA
Si parte a San Siro. Il primo rischio della partita arriva con Salah su contropiede. La Roma inizia forte, si prende il campo e l'inter è costretta a chiudersi a guscio. Dopo 12 minuti arriva il gol capolavoro di Radja Nainggolan. Con un'ottima triangolazione Dzeko innesca il belga sulla fascia che salta con facilità Gagliardini e tira una cannonata sotto l'incrocio portando in vantaggio la Roma. Male il giovane centrocampista nerazzurro in questa occasione che si fa dribblare troppo facilmente. 
L'Inter cerca di reagire ma la manovra nerazzurra è confusionaria e solo Icardi sembra avere buone idee, anche se sulla fascia Candreva sbaglia troppo.
A fine primo tempo l'Inter ci prova con Brozovic, ma Szczesny è attento. 
Nel secondo tempo la musica non cambia. Al 56' c'è un contatto dubbio tra Nainggolan e Gagliardini sulla ripartenza degli ospiti. Ha la meglio il belga che fa una galoppata di 70 metri - sfruttando il movimento di Salah che gli porta via l'uomo - e la mette dentro con una precisione e potenza, imparabile per Handanovic. Che gol! Il centrocampista nerazzurro ha sofferto il duello per tutta la partita e non prende bene il tempo di testa, ma in questo caso subisce una lieve spinta del giocatore giallorosso. 
L'Inter sembra abbia subito il colpo ma prova a rialzare la testa. Ci prova con Eder dalla distanza ma la squadra nerazzurra è disorganizzata sul terreno e imprecisa. La Roma copre tutti gli spazi e induce all'errore gli interisti che non riescono ad avvicinarsi nelle parti di Schezny. Manca un rigore all'Inter al 70', con Strootman che calcia il piede di Eder. L'Inter ci prova ancora e la Roma riparte in contropiede con grande lucidità, riuscendo anche a tenere palla a centrocampo per far correre il cronometro. 
Ci pensa Icardi a riaprire la partita. All'81' imbucata di Gagliardini, Perisic tenuto in gioco colpevolmente da Rudiger e sul secondo palo si fa trovare pronto Icardi che in spaccata la mette dentro. 16 in Campionato e ora l'Inter ci crede davvero.
Non passano neanche due minuti che Tagliavento indica il dischetto... in area nerazzurra però. E' calcio di rigore per la Roma. Medel interviene fallosamente su Dzeko, con il bosniaco che precedentemente si era fatto largo su D'Ambrosio. Perotti fa il terzo gol della serata romanista - e si conferma freddissimo dagli 11 metri, 7 su 7 rigori in serie A - e i giallorossi la chiudono di nuovo. L'Inter ci riprova, ma c'è un bellissimo intervento di Scezny che va in anticipo su Eder e salva una clamorosa occasione per i nerazzurri nei cinque minuti di recupero. Finisce l'incontro. La Roma vince una complicata partita a San Siro e conferma il secondo posto a +5 sul Napoli. Per l'Inter non basta la voglia e la reazione dopo i gol subiti. Ai nerazzurri manca ancora qualcosa per ritornare grande e il lavoro di Pioli - per ora più che discreto - non può dirsi concluso. 

IL MIGLIORE
Indubbiamente Nainggolan, la decide lui con due fantastiche perle. Forza fisica e potenza, vince tutti i contrasti e il duello con il centrocampista nerazzurro Gagliardini. Un giocatore davvero imprescindibile per Spalletti. Il centrocampista ormai è un giocatore nel pieno della maturità e non si da mai per vinto nonostante qualche acciacco nel finale. E se alla sostanza aggiunge pure due gol di tale bellezza. Vince tutti i contrasti in mezzo al campo e sovrasta il giovane Gagliardini.

IL PEGGIORE
ll titolo di peggiore in campo è da dividere tra Murillo e Candreva, simboli del tracollo nerazzurro. All’Inter manca l’organizzazione stasera e in fase offensiva l’esterno ex Lazio sbaglia tutto ciò che poteva sbagliare: crossa quando deve tirare, tira in porta da posizioni improbabili quando deve passarla a Icardi piazzato meglio. Il difensore colombiano invece subisce la fisicità di Dzeko e la velocità di Salah, non riuscendo ad aiutare Gagliardini sul primo gol. Anche l’ex Atalanta non rende al meglio, surclassato da Naingolan, ma si riscatta parzialmente con la palla per Perisic.

IL TABELLINO
12', 56' Nainggolan (R); 81' Icardi (I); 85' Perotti rig.(R)

Inter (3-4-3): Handanovic;  Murillo, Medel, D'ambrosio; Candreva (75' Barbosa), Gagliardini, Kondogbia, Perisic; Joao Mario (80' Banega), Icardi, Brozovic(55' Eder).
All. Pioli
  • AMMONITI: Murillo, Perisic.
  • ESPULSI: nessun giocatore

Roma (3-4-3): Szczesny; Fazio, Manolas, Rudiger; Juan, De Rossi(84' Paredes), Strootman, Peres(89'Vermaelen) ; Nainggolan, Dzeko, Salah (71' Perotti).
All. Spalletti
  • AMMONITI: Fazio, De Rossi.
  • ESPULSI: nessun giocatore

26ª DI SERIE A: continua la "lotta per retrocedere"; polemiche ed errori arbitrali nelle vittorie di Lazio e Milan!

Una domenica piena di emozioni nella ventiseiesima giornata di serie A, aspettando i due posticipi. Il Milan è più forte delle polemiche arbitrali e si impone a Reggio Emilia. La Lazio non brilla ma vince contro l'Udinese, con anche qui molte proteste sul rigore. In fondo alla classifica stiamo vivendo una vera 'lotta per retrocedere' con Pescara e Crotone sconfitte e il Palermo raggiunto sul finale dalla Samp.

 


PALERMO 1 - 1 SAMPDORIA

Finisce così come all'andata, 1 a 1 al Barbera. Il palermo vede sfumare al 90' la possibilità di riaprire il discorso salvezza. Cinquanta sono i gol subiti in questa stagione dai padroni di casa. La Sampdoria continua la sua striscia positiva e arriva a quota 35 in Campionato. I rosanero guadagnano un punto sull'Empoli, sconfitto ieri allo Juventus Stadium. Dopo un errore incredibile di Quagliarella, il Palermo passa in vantaggio con un rigore dubbio di Nestorovski. Al Barbera una partita molto intensa, con gol sbagliati e ribaltamenti di fronte continui. Alla fine la determinazione dei blucerchiati porta al pareggio dello stesso Quagliarella che si fa così perdonare. Occasione fallita per i ronasero che vedono svanire all'ultimo la vittoria e dovranno faticare ancora moltissimo per provare a salvarsi.


CROTONE 1 - 2 CAGLIARI

Il Crotone passa in vantaggio al 10' minuto con Stoian. Trotta, dalla destra innesca Stoian che incrocia di sinistro e batte Gabriel sul secondo palo. segna il terzo gol in serie A. Ma al 32' risponde alla pima occasione il Cagliari. Grave errore di Claiton che lascia li il pallone e dopo il cross di Isla e Joao Pedro segna l'1 a 1. Al minuto 24 della ripresa, i sardi trovano il vantaggio con Marco Borriello. L'attaccante napoletano si libera al limite dell'area con un ottimo dribbling e insacca in rete. 11 gol in campionato e 90 totali in serie A per lui. Il Crotone ha una reazione d'orgoglio e arriva spesso sulla trequarti, senza mai rendersi davvero pericoloso. 30 azioni da gol per i rossoblu di casa - contro le 8 per il Cagliari - ma dopo 5 minuti di recupero sono gli ospiti a trionfare. La squadra calabrese non approfitta della sconfitta dell'Empoli e ha già un piede in B (come le sue 'colleghe' Pescara e Palermo).



GENOA 1 - 1 BOLOGNA

Il Bologna passa in vantaggio al 12' minuto del secondo tempo con un gioiello di Federico Viviani. Giovane centrocampista mette la palla all'incrocio su punizione spazzando Lamanna. Al 75' il Bologna rischia di complicarsi la gara: Torosidis stende Simeone al limite dell'area. Per l'arbitro è rosso diretto - eccessivo, visto che c'era un altro difensore bolognese. Gli ospiti in 10 sono in difficoltà e il Genoa arriva facilmente dalle parti di Mirante, creando continue palle gol grazie alle sgroppate di Lazovic. Mandorlini tenta il tutto per tutto inserendo tutti gli attaccanti a disposizione, ma la palla a due minuti dalla fine viene salvata sulla linea dopo il tiro di Laxalt. Dopo la continua pressione, arriva all'ultimo minuto di recupero il gol del pareggio di Ntcham. Gran destro del giovane centrocampista con Mirante immobile. Finisce 1 a 1, pareggio meritato con entrambe le squadre che 'alleviano' le sofferenze dell'ultimo periodo.


CHIEVO 2 - 0 PESCARA

Il Pescara parte malissimo. Quest'oggi Zemanlandia funziona al contrario: dopo soli 12 minuti Birsa trova la rete con un sinistro a giro straordinario che batte l'ex di turno Bizzarri. Gli ospiti non riescono a girare bene la palla e a rendersi pericolosi a causa dell'attenta prova difensiva dei clivensi. Il primo tempo si chiude con un'occasione per Caprari, ma il vantaggio è comunque meritato.
Al 61' recupera palla De Guzman a centrocampo e Castro mette in rete a porta vuota dopo una serie di rimpalli favorevoli ai veronesi. 2-0 per la squadra di casa. Il Pescara non reagisce e subisce la pressione del Chievo, con tanto di gol - in realtà di poco regolare - annullato a Birsa. La partita finisce con la vittoria dei veronesi che si allontanano definitivamente dalla zona calda arrivando a 35 punti. Per il Pescara la salvezza è un miracolo, soprattutto se 'l'effetto Zeman' scompare dopo una sola settimana.

SASSUOLO - 0 - 1 MILAN 

Pochi minuti dopo il fischio iniziale ci sono subito polemiche: Berardi salta Vangioni che lo stende. Per l'arbitro è simulazione, con tanto di giallo per l'esterno offensivo, ma il rigore poteva starci (anche se il classe '94 accentua la caduta). All'11° minuto il rigore per il Sassuolo c'è, ma manca il gol.Sembra ci sia una maledizione su Berardi che dal dischetto calcia a lato. L'attaccante neroverde è dall'agosto 2016 che non va a segno, anche a causa del lungo infortunio.Botta e risposta: dopo 10 minuti, sta volta in area del Milan, viene steso Bertolacci da Acquilani, l'arbitro indica il dischetto e rigore per i rossoneri, Bacca non sbaglia. Calcio di rigore che sarebbe stato da annullare: Bacca tocca due volte il pallone scivolando e fa impennare la traiettoria mettendo fuori causa Consigli che probabilmente avrebbe intercettato il pallone indirizzato verso il palo alla sua destra. L'arbitro incredibilmente non vede nulla, così come i suoi assistenti, e il gol viene convalidato. Il primo tempo si chiude quindi con molti episodi dubbi. Sette i cartellini estratti nella prima metà di gara. L'arbitro Calvarese sembra aver perso la bussola dopo la confusione sul rigore. 

Nel secondo tempo le cose non cambiano. Ulteriori polemiche. Rigore clamoroso che manca al Sassuolo: Paletta calcia Politano in area di rigore. Fallo nettissimo non visto dall'arbitro e dal giudice di porta distante due metri. Proteste vibranti del pubblico neroverde. Da metà secondo tempo la pressione della squadra di casa fa insistente: molti calci d'angolo e azioni pericolose per il Sassuolo. Il Milan riparte in contropiede come all'80': Consigli sbarra la porta a Suso su una ripartenza innescata dal neomaggiorenne Donnarumma. Il Sassuolo ci prova fino alla fine, anche se l'ultima occasione è sempre un tiro a giro di Suso. 33 gol nelle ultime 8 partite tra Milan e Sassuolo, ma questa volta finisce solo 1-0 per gli ospiti. Il Milan sfata il tabù Mapei Stadium e si avvicina temporaneamente all'Inter per la zona Europa.


LAZIO 1 - 0 UDINESE

Primo tempo con poche emozioni. La Lazio sembra più concentrata sul derby infrasettimanale di Coppa Italia, mentre l'Udinese in ripartenza non si rende mai davvero pericoloso. Bisognerà attendere il secondo tempo per le emozioni.
Al 72' un episodio tanto determinante quanto dubbio nell'area dell'Udinese: l'arbitro Pairetto assegna un rigore per un fallo di mano di Ali Adnan, esterno bianconero. Molte proteste - più che giustificate - per questa decisione, ma dal dischetto Immobile di potenza segna l'1-0 (14 gol in campionato per l'attaccante campano). I bianconeri reagiscono impensierendo Strakosha ma attaccano in modo confusionario. La Lazio vince amministrando palla nel finale, preparandosi al meglio per la sfida con la Roma.

Juventus-Empoli 2-0, le pagelle!

Vediamo insieme i voti dei giocatori scesi in campo allo Juventus Stadium!

JUVENTUS
Neto s.v. : mai chiamato in causa grazie al lavoro della retroguardia bianconera. Spettatore non pagante, il brasiliano sbaglia solo un paio di rilanci sulle fasce.
Dani Alves 6.5 : il terzino arrivato 'per la Champions' dimostra di essere in un buon momento di forma dopo il lungo stop. Ottimo l'assist per Alex Sandro a coronare il costante apporto in fase offensiva.
Leonardo Bonucci 6 : attento in difesa dopo tutte le polemiche della scorsa settimana. Sbaglia in un paio di occasioni ma il suo collega di reparto tappa ogni buco.
Daniele Rugani 7 : una sicurezza e una eleganza uniche nel suo genere. Il giovane centrale non sbaglia mai un intervento, si batte su ogni pallone e la Juve se lo gode a pieno (contando che un certo Caldara sarà il suo futuro partner difensivo).
Alex Sandro 7 : ottima prova del laterale brasiliano che soffre in alcune fasi di palleggio del primo tempo, ma alla lunga surclassa Laurini con anche un gol da vero attaccante.
Claudio Marchisio 6 : non al meglio della condizione, commette qualche errore in impostazione e perde dei palloni sanguinosi nella propria metà campo. Il principino ha bisogno di continuità ma al momento è lui il panchinaro di lusso nel centrocampo del nuovo modulo. (79' Rincon 6 : ordinaria amministrazione, con un ottimo tacco a centrocampo.)
Miralem Pjanic 6.5 : non il miglior Pjanic, ma quando ha compiti di regia fa viaggiare la palla con classe e precisione. Sbaglia - incredibilmente, viste le sue doti tecniche - una punizione da posizione più che favorevole.


Stefano Sturaro 6 : grinta, corsa e determinazione nel centrocampo bianconero. Inizia da esterno offensivo, ma non ha la tecnica necessaria per quel ruolo e Allegri lo sposta nel centrocampo a tre, dove il sanremese rende meglio. (74' Dybala 6.5 : entra e crea scompiglio nella difesa degli ospiti. Sfiora il gol con un gran sinistro a giro e l'intesa con Higuain migliora di giorno in giorno. Con lui la squadra si diverte e si vede.)
Mario Mandzukic 7 : è lui l'uomo decisivo della partita. Prima sbaglia, poi si dimentica di calciare, ma alla fine porta in vantaggio la Vecchia Signora con un sontuoso colpo di testa che causa l'autogol di Skorupski. Il croato come sempre non molla mai, un guerriero nato.
Juan Cuadrado 6.5 : nel primo tempo soffre i raddoppi della difesa toscana, non riuscendo a trovare nessuno spunto. Nel secondo tempo sfrutta al meglio lo spazio lasciatogli per crossare e realizza l'ennesimo assist. Il 4-2-3-1 - o 4-3-3 da un certo momento in poi - sembra cucito addosso al colombiano. (85' Pjaca s.v.)
Gonzalo Higuain 6.5 : ha fame di gol e si vede, però non sfrutta le sponde di Mandzukic 'masticando' la conclusione in porta. E' un pericolo costante quando punta la porta e con la Joya si trova a meraviglia.
All. Massimiliano Allegri 7 : la sua squadra mantiene alta la concentrazione, nonostante i cambi e la semifinale di coppa Italia di martedì contro il Napoli. Bravo a cambiare senza snaturare i suoi, passando a un 4-3-3 più bilanciato visto le difficoltà di Sturaro da esterno.

EMPOLI
Lukask Skorupski 5.5 : sul primo gol compie un grande intervento, ma la palla gli rimbalza addosso e finisce in rete. Sul secondo parte colpevolmente in ritardo.


Vincent Laurini 5 : pessima prova del terzino destro. In avvio sembra poter pressare Alex Sandro, ma nel corso della partita concede all'avversario brasiliano troppi cross e anche una rete - con una marcatura a dir poco inadeguata. (72' Veseli 6 : ormai la partita è decisa e la Juventus amministra la palla.)
Giuseppe Bellucci 5 : si fa trovare impreparato sullo stacco del gigante Mandzukic e compie un duro intervento duro sul croato. Una serata non facile per il difensore.
Andrea Costa 6 : prestazione migliore rispetto al compagno, fa il possibile per limitare i bianconeri.
Manuel Pasqual 5.5 : impreciso nei cross e negli appoggi, ha bisogno di raddoppi costanti per chiudere Cuadrado. Infatti appena viene lasciato solo, lascia spazio al colombiano che pennella un gran cross per l'1-0.
Rade Krunic 5.5 : inizia al meglio il match con grande grinta, ma oggi il centrocampista non è all'altezza delle sue ultime prestazioni. Il talento non manca, ma la Juventus è troppo più forte.
Assane Dioussé 6.5 : prova di grande quantità e discreta tecnica per il giovanissimo (classe '97) senegalese. In mezzo al campo ostacola il palleggio juventino con il pressing e si fa sempre dare palla dalla propria difesa. Potrebbe essere avere un eccellente futuro continuando così!
José Mauri 6.5 : anche per lui una prestazione sufficiente. Primo tempo ottimo nell'impostare e nel recuperare palloni, il giocatore in prestito dal Milan è l'unico ad impegnare - poco seriamente comunque - Neto. (78' Buchel 5.5 : un fantasma l'ex Juve. Da registrare solo un pessimo tiro.)
Omar El Kaddouri 5.5 : un 6 per il primo tempo dove pressa la retroguardia bianconera riuscendo a creare qualche preoccupazione alla squadra di casa. Un 5 per la pessima ripresa in cui scompare dai radar, finendo stremato dai crampi. Ha bisogno di ritrovare la migliore forma l'ex Napoli e Toro.
Guido Marilungo 5 : ha giocato la partita? Dalla formazione pare di sì, ma in campo non ha tenuto un pallone. Totalmente inconsistente la sua prova offensiva. (72' Thiam 5.5 : tanta voglia per il giocatore proviene dal mondo Juventus, ma poca qualità. L'attaccante commette troppi errori tecnici.)
Manuel Pucciarelli 5 : il capitano toscano deve vedersela con la migliore difesa del campionato. Tanta sofferenza per lui e poca lucidità, la partita più importante per l'Empoli sarà davvero quella di settimana prossima contro il Genoa.
All. Giovanni Martusciello 6 : prepara abbastanza bene la gara, i suoi pressano e costringono allo 0-0 la Juve a fine primo tempo. L'allenatore motiva i suoi ragazzi e l'Empoli non sfigura, ma la legge dello Juventus Stadium non poteva certo essere sfatata dal suo Empoli.


30 di fila in casa: allo Stadium cade anche l'Empoli



Il secondo anticipo della 26ª giornata di serie A vede la trentesima vittoria di fila per la Juventus. Questa volta è l'Empoli che non può nulla contro la corazzata bianconera. I toscani resistono un tempo tenendo bene il campo, ma devono arrendersi alla legge della banda di Allegri. I bianconeri allungano su Roma (attesa domani sera a San Siro contro l'Inter) e Napoli (sconfitto in casa contro l'EuroAtalanta), confermando l'ottimo momento di forma tra campionato e Champions. La squadra di Martusciello invece è sempre quartultima (anche se di certo non poteva pensare di trovare punti allo Stadium) e domani potrebbe veder ridotto il vantaggio sulla zona retrocessione. Otto punti danno una discreta sicurezza, ma la salvezza va ancora sudata.





LA CRONACA

Si parte subito con l'Empoli disinvolto in  fase di palleggio. La Juventus ci prova con Higuain e  poi Mandukic, il quale, su un tiro di Cuadrado manda a lato a porta vuota. La squadra di casa con il passare dei minuti cresce d'intensità, ma l'Empoli non rinuncia comunque a  mantenere il possesso a centrocampo: la squadra toscana è ben disposta sul terreno e contiene i bianconeri rendendosi pericoloso al 23' minuto con El Kaddouri. In questa occasione molto male la difesa juventina che si apre. La prima vera occasione del match è frutto di un'invenzione di Higuain. L'argentino  serve Mandzukic ma l'ex Atletico e Bayern non riesce a buttarla in rete dopo aver eluso Skorupski. Doveva fare meglio il croato.  La Juve ci riprova con Pjanic su punizione in una zona del campo interessante però la palla sbatte contro la barriera e con questa occasione si chiude il primo tempo. 

La seconda metà di gara allo Stadium si apre con un pericolo per i bianconeri con Mauri. Ma la Juve alla prima occasione colpisce. Al 52' cross perfetto di Cuadrado e imperioso stacco di Mandzukic. La palla, dopo la deviazione del portiere, finisce sulla traversa, poi sulla linea e infine entra in rete dopo essere rimbalzata sul corpo di Skorupski. La goal-line technology assegnerà l'autogol per la scontentezza dell'attaccante croato. Poco importa, 1-0 Juve e palla al centro.
 La vecchia signora non si accontenta e continua ad attaccare. Ci prova Sturaro prima, che poteva far meglio con una bordata dal limite, così come Mandzukic poco più tardi. La Juventus finalmente trova il secondo gol: al minuto 65 Dani Alves crossa e Alex Sandro la gira in rete con un diagonale mancino fantastico dopo aver protetto palla su Laurini .l'intesa tra gli esterni brasiliani permette alla squadra di casa di mettere in cassaforte la partita. 
Entra Dybala al 73' e la juve inizia a dare spettacolo con velocità e tanta qualità tecnica. Ci prova anche la Joya con un sinistro a giro, ma la palla esce di un metro. 
L'arbitro fischia la fine, la Juve vince la sua trentesima partita consecutiva in casa ed è la sesta partita su otto da quando Allegri ha cambiato il modulo a finire 2 a 0. Non brilla la capolista ma si porta momentaneamente +10 dalla Roma. 

IL PEGGIORE
Difficile scegliere il peggiore in campo. La Juve non brilla, specialmente nel primo tempo, e non riesce subito a imporsi come fa di solito in casa.  Sturaro dà grinta e corsa, ma non può essere il sostituto ideale di Dybala. Dal canto suo l'Empoli non demerita assolutamente perché è consapevole delle sue ridotte potenzialità, ma nonostante ciò pressa la squadra di Allegri costringendo spesso i difensori a buttare via la palla o a perderla. Tra gli ospiti Skorupski compie ottimi interventi, gli attaccanti sono bravi a difendere più che ad incidere davanti e i giovani centrocampisti corrono in ogni zona del campo. Ci sentiamo di dare al terzino destro dei toscani Laurini il titolo di peggiore in campo. Il francese - con chiare origini italiane - non brilla sul secondo gol, lasciando lo spazio ad Alex Sandro di girarsi e mettere la palla in rete. Inoltre dal suo lato c'è uno scomodissimo cliente, Mandzukic, che vince tutti i duelli aerei.

IL MIGLIORE
Abbiamo appena citato il croato non a casa e quindi gli diamo il 'premio' di uomo-partita. Solita prova di grande sostanza dell'attaccante bianconero. Pressa i difensori avversari, di testa crea grandi occasioni tra cui sponde per Higuain e soprattutto il gol (per la precisione autogol, ma questo interessa solo ai fantallenatori), sblocca una partita difficile. Insomma una grandissima prestazione, con anche un paio di tiri pericolosi verso la porta dell'Empoli. Certo è che l'errore da solo davanti al portiere - dopo un meraviglioso assist del Pipita, oggi in una versione più 'generosa' - poteva risultare pesante e doveva essere sfruttata meglio, ma nel complesso Mandzukic resta il migliore della partita.



IL TABELLINO
52' Skorupski (aut.), 65'Alex Sandro 

Juventus (4-2-3-1): Neto; Alex Sandro, Rugani, Bonucci, Dani Alves; Marchisio (79' Rincon), Pjanic; Sturaro (74' Dybala), Mandzukic, Cuadrado (85' Pjaca); Higuain.
All. M. Allegri
  • AMMONITI: nessuno
  • ESPULSI: nessuno
Empoli (4-3-1-2): Skorupski; Laurini (72' Veseli?, Bellusci, Costa, Pasqual; Krunic, Dioussè, Jose Mauri (77'Buchel); El Kaddouri; Pucciarelli, Marilungo (72' Thiam).
All. G. Martusciello
  • AMMONITI: Bellusci
  • ESPULSI: nessuno






sabato 25 febbraio 2017

Impresa al San Paolo: l'Atalanta domina con il 'bomber' Caldara!

Napoli - Atalanta apre la ventiseiesima giornata di campionato. I bergamaschi continuano la propria corsa europea con il 2-0 al San Paolo, avvicinandosi addirittura al terzo posto! Ecco l'analisi del match delle 18.


LA CRONACA
Dopo il fischio d'inizio l'Atalanta retrocede un po' rilanciando il pallone lontano, mentre il Napoli cerca di imporre il proprio ritmo. Passano cinque minuti e Insigne accarezza la traversa con una splendida giocata. Poche le emozioni nei minuti successivi, Napoli impreciso con molti  palloni persi, i bergamaschi  ben messi in campo che chiudono tutte le linee di passaggio. La prima vera emozione della partita arriva con il gol di Caldara al 28'. Calcio d'angolo e il difensore atalantino la mette dentro sul secondo palo dopo una leggera deviazione. Il Napoli reagisce subito con una serie di conclusioni pericolose: prima Zielinski da fuori e poi Mertens con una conclusione di poco fuori. Sempre il belga nel finale prende la traversa con un calcio di punizione,gran parata del portiere. Napoli sfortunato nei primi 45 minuti, ma la squadra di Sarri ha comunque reso al di sotto delle aspettative
Nell'avvio di ripresa parte bene l'Atalanta che riesce a sfruttare l'imprecisione del Napoli e in contropiede sfiora il 2 a 0 con Petagna, su grave errore di Maksimovic. Si alzano i ritmi al San Paolo e Sarri decide di schierare il suo attaccante 'preferito' Milik. Al 67' un episodio che potrebbe risultare determinante. Kessie si fa espellere per doppia ammonizione con un fallo tattico su Insigne in ripartenza - un fallo che dal replay non sembra così evidente. E invece l'episodio risulterà determinante... in favore dei bergamaschi. Infatti tre minuti dopo, l'Atalanta non demorde e con una grande ripartenza di Caldara trova il 2 a 0: il giovane difensore da poco acquistato dalla Juventus recupera palla, appoggia per l'esterno sinistro Spinazzola - giocatore in prestito dai bianconeri - e conclude l'azione con un destro al volo su cross di 'trivela'. Un gol da vero attaccante dopo 80 metri di corsa. Il Napoli a questo punto deve reagire. Al 76' Callejon sbaglia incredibilmente su cross di Gholam. Nonostante l'inferiorità numerica i nerazzurri riescono a tenere bene il campo, senza rinunciare al pressing e senza farsi sopraffare dalla squadra di casa, spinta dal proprio pubblico. Sarri aumenta il peso offensivo con Pavoletti al posto di Insigne al 79', ma gli ospiti riescono a sbrogliare le situazioni di mischia in aria con qualche - ma neanche troppo - affanno. Nei minuti finali Berisha chiude la porta ad Albiol e a Ghoulam, mentre Gasperini fa uscire l'eccellente Petagna per difendersi con Zukanovic. I minuti scorrono, il Napoli non sfonda e l'arbitro Celi fischia la fine dopo 4 minuti di recupero. Impresa dell'Atalanta al San Paolo, grazie al suo inaspettato goleador Caldara e a un costante dominio sul terreno di gioco. I partenopei invece sono stati troppo imprecisi e 'molli' sulle palle sporche: di sicuro dovrà ritrovare il carattere dei giorni migliori per affrontare il tour de force contro Juventus, Roma e soprattutto Real Madrid. Ah, giusto per sottolineare l'incredibile stagione dei bergamaschi, il Papu Gomez a fine partita ammette che la prestazione e la vittoria non sono inaspettate per lui visto come hanno preparato la gara. Mica male per una provinciale...


IL PEGGIORE

Maksimovic e Diawara sbagliano una quantità immensa di passaggi, ma il primo commette anche un paio di ingenuità clamorose. A inizio secondo tempo il difensore regala palla a Petagna che però grazie Reina, mentre sul secondo gol di Caldara si fa trovare impreparato. Anche se oggi è tutto il Napoli a non brillare, con un Hamsik spento e uno Zielinski poco pericoloso. Salviamo solo i 'piccoletti' davanti, ma non sono determinanti.


IL MIGLIORE

E anche questa volta la Juventus ci ha visto lungo! Se sei un giovane, forte, italiano, con personalità e intelligenza allora gli occhi di Paratici ti stanno puntando. Mattia Caldara è l'esempio più lampante: il giovane difensore classe '94 segna una doppietta - siamo a 5 gol in campionato... - ed è autore di una prova sontuosa (con solo una piccola sbavatura sulla giocata di Mertens nel primo tempo). Insomma, il bergamasco sarà sicuramente un giocatore dal grande futuro, per le speranze dei tifosi bianconeri e, soprattutto, italiani.




IL TABELLINO
28',70' M. Caldara (A)

Napoli (4-3-3): Reina; Hisaj (Maggio 79'), Albiol, Maksimovic, Ghoulam; Zielinski, Diawara, Hamsik (Milik 59'); Callejon, Mertens, Insigne (Pavoletti 79').
All. M. Sarri

  • AMMONITI: Hisaj


Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Conti, Kessie, Freuler, Spinazzola; Kurtic (Cristante 86'), Gomez (Grassi 82'), Petagna (Zukanovic 91').
All. G.P. Gasperini

  • AMMONITI: Berisha
  • ESPULSI: Kessie

Ranieri esonerato: poca riconoscenza, ma la storia non sarà cancellata!

Gli anni delle squadre italiane che dominano l'Europa sono ormai finiti. Di tutte le formazioni ancora in corso tra Champions League ed Europa League sono rimaste solo Juventus, Napoli e Roma. La prima deve confermarsi tra le prime 4 squadre d'Europa sul campo oltre che come società, i partenopei non sono fuori dai giochi ma li aspetta una sfida complicata contro i campioni del Real, mentre la Roma ha appena pescata il Lione, squadra ostica ma alla portata dei giallorossi. Detto questo, è un discorso che abbiamo letto e sentito ovunque: 7 squadre partite ad agosto in europa, a fine febbraio sono solo più 3. Uno scenario triste... Ma in Europa c'è un Made in Italy che non tramonta mai: gli allenatori. Ancelotti, dopo qualche problema di ambientamento, guida il Bayern primissimo - stranamente - in Germania e con un piede e mezzo ai quarti di UCL, Conte sta confermando la sua capacità di creare un gruppo unito e motivato rilanciando il Chelsea e poi un discorso a parte merita Claudio Ranieri.


Un allenatore che ha preso una squadra che l'anno prima aveva rischiato la retrocessione, un allenatore che ha portato un 'team' di semi-sconosciuti alla vittoria della Premier League 2015/2016 con un ampio margine sulla seconda, un allenatore diventato simbolo di una città che prima aveva festeggiato solo qualche promozione, un allenatore esonerato. E' vero che quest'anno la squadra stava stentando, ma siamo sicuri che sia colpa dell'allenatore?



Il Leicester City ha perso Kanté (che per ricollegarci al Chelsea, è un perno inamovibile per Conte), ma questo non può essere una scusa per i risultati attuali. L'ossatura della squadra è stata mantenuta, Vardy e Mahrez - giocatore africano dell'anno tra le altre cose - hanno rinunciato ai milioni dell'Arsenal per restare a far parte del 'miracolo', in attacco il rinforzo Slimani ha portato preziosi punti nei gironi di Champions, ma il centrocampo è stato poco - o meglio per nulla - rinforzato. La squadra vincitrice della Premier dell'anno scorso era una squadra da decimo posto, era stata quotata la sua retrocessione e anche l'esonero di Ranieri era dato per molto probabile, non scordiamolo mai. Anzi, i tifosi e gli amanti del calcio di sicuro non lo hanno scordato visti i messaggi di supporto all'allenatore italiano che si sono diffusi sia sui social, sia tra i suoi colleghi sportivi. Ad esempio Mourinho, un personaggio a volte scomodo ed esagerato, ha dimostrato la sua stima per Ranieri - nominato anche allenatore dell'anno dalla FIFA - con parole al miele e con una maglietta dedicata, suggerendo anche l'idea di intitolare lo stadio all'ormai ex tecnico delle Foxes. Come può la società dell'impronunciabile magnate thailandese dimenticare questa impresa? Che poi ad essere onesti, per quanto riguarda la Premier, la situazione era drammatica visti i problemi fuori casa e il quartultimo posto a +1 sulla zona retrocessione e quindi l'esonero può essere accettabile... Però la stessa squadra 'alla deriva' in campionato, è in piena lotta per passare agli ottavi di Champions contro il Siviglia. Il 2-1 fuori casa è un ottimo risultato da non buttare via e il gol di Vardy ha dato speranze alla squadra, che ha sofferto molto contro gli spagnoli, ma il risultato finale è l'unica cosa che conta.

Insomma anche dopo il primo posto nel girone - non impossibile, ma il Porto aveva di certo più esperienza europea - l'esonero è inspiegabile. Non c'è stata riconoscenza, non c'è stata umanità e devozione verso l'allenatore che ha portato il Leicester dove forse non tornerà mai più. E' stata una scelta aziendale nuda e cruda, di pessimo gusto.


Gli amanti del calcio ringrazieranno sempre Ranieri e le sue 'agguerrite' Foxes, avranno sempre negli occhi le vittorie di Vardy e compagni sulle grandi del calcio inglese, una banda di ragazzi che si ritrovavano al pub ogni sera per festeggiare. Tra giocatori di seconda e terza divisione, un ex operaio e un figlio d'arte - il portiere Kasper Schmeichel - il Leicester dei miracoli sarà sempre nei libri di storia del football. Una speranza c'è ancora, che tutti gli allenatori chiamati al posto del tecnico romano rinuncino in suo onore (un'utopia, una bella e sportiva utopia).A concludere il tutto, non possiamo far altro che riportare alcune parole del tecnico, il quale - come sempre in tutta la sua carriera - non ha mai espresso dissapori verso la società. Mai una frase fuori posto, mai creata una discussione, rispondendo in modo signorile alle tante critiche ricevute. Anche in questo caso il tecnico ha voluto semplicemente esprimere il suo stupore e la sua delusione per l'inaspettato esonero: "Il mio sogno è morto, sarei voluto restare per sempre."
Grazie ancora sir Claudio.